lunedì 6 giugno 2011

The Ward - Il Reparto

Visivamente splendido il nuovo lavoro di Carpenter, non c'è proprio da obiettare su questo.
Regia curatissima, scenografie azzeccate e cast di splendide ragazze, una cornice visiva a cui pochi avranno il coraggio di obiettare.
Il Maestro dell'orrore torna dopo che i giovani cineasti hollywoodiani hanno fatto manbassa dei suoi precedenti lavori riadattandoli al mercato odierno regalando allo spettatore una pellicola interessante ma purtroppo non esente da difetti.
Il pregio di questo lavoro è sicuramente quello di porre moltissimi interrogativi allo spettatore sino alla fine raccontando una storia accattivante sin dal principio quando leggiamo una didascalia che ci spiega che siamo nell'America degli anni sessanta e subito ci chiediamo il perchè...
Ma torniamo alla storia: assistiamo alla fuga disperata di Kristen (la splendida e brava Amber Heard) che in camicia da notte cerca di sfuggire a dei poliziotti. Raggiunta una casa di campagna la giovane appicca un incendio e viene immediatamente arrestata.
Si risveglia all'interno di un istituto psichiatrico in un raparto (The Ward) assieme ad altre quattro pazienti: Emily (Mamie Gummer), Iris (Lindsy Fonseca), Sarah (Danielle Panabaker) e Zoey (Laura Leigh).
Anche qui colpisce subito il fatto che le ragazze siano tutte coetanee e quasi tutte molto belle (una in effetti è proprio una cozza).
Ognuna di loro soffre di disturbi psichici e sembra non ammettere il problema tant'è che aleggia sempre in ciascuna la convinzione che a breve verrà riportata dai propri genitori.
Peccato però che non appena si concretizza questa opportunità le ragazze subiscono l'attacco di un'entità soprannaturale che, utilizzando gli strumenti tipici della terapia psichiatrica di quegli anni ne provoca la morte.
Tra lobotomie estreme e fritture di cervello con elettroshock le ragazze spariscono dalla vista di Kristen che ritenendo di essere stata internata ingiustamente tenta di fuggire dall'istituto sfidando i severissimi infermieri.
Arriverà un atteso colpo di scena a chiarire la verità su tutto, lasciando lo spettatore sorpreso.
Carpenter infatti ha saputo seminare in maniera ottimale tutti gli indizi che pian piano svelano la conclusione senza però eccedere.
In questo modo lo spettatore ha modo di farsi una convinzione da confrontare col finale della pellicola.
Narrativamente parlando è stato fatto un ottimo lavoro perchè il colpo di scena finale che ognuno si attende riesce a sorprendere.
Il film è oltretutto permeato da una grandissima inquietunine complice l'ambientazione che si svolge in poco più di tre stanze, dalle musiche a cui il Maestro dedica sempre un'attenzione maniacale, e quel senso di nacolessia che le ragazze, imbottite di psicofarmaci, riescono a trasmettere.
Purtroppo come anticipato non mancano pecche a questo lavoro che risulta completamente privo dei significati socio-politici cui il regista ci ha da sempre abituati.
Scordiamoci quindi critiche al sistema sanitario o ironiche denunce sociali, The Ward è un film horror nudo e crudo sapientemente diretto, con una trama ben raccontata e di grande immediatezza.
Altro difetto è la monotonia con cui Carpenter introduce tutte le situazioni di terrore.
L'entità arriva sempre nello stesso modo e spesso le situazioni in cui si manifesta appaiono molto "telefonate".
Peccato perchè uno dei più grandi pregi del regista, sin dai tempi de "La Cosa" , è sempre stata la capacità di tramutare all'improvviso una scena di assoluta apatia in puro terrore.
L'ultima pecca che vale la pena sottolineare è la leggera similitudine con altri horror psicologici come Carrie o Il seme della Follia.
Se si passa sopra a queste imperfezioni la pellicola è una vera delizia per gli occhi e lascia allo spettatore il gioco di ricostruire piano piano tutti i perchè sollevati prima dell'arrivo della conclusione.
Sicuramente un ottimo lavoro, specie se confrontato con i vari remake e reboot che negli ultimi 5 anni ci siamo sorbiti, anche se da Carpenter ci si aspetta comunque di più.
Il ragazzo è ancora in gamba, ma deve applicarsi meglio.
Due Gioppi e mezzo per spronarlo a fare di più.

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