Non essendo riuscito nel mio intento di superare le 5000 visite utilizzando l'anteprima di Super 8 mi gioco la carta delle tette esattamente come fecero Paola e Chiara ai tempi di Vamos a Bailar.
Ho visto Bitch Slap e il mio giudizio è semplicemente PESSIMO!!!
Ok, si tratta di un cine-tributo ai lavori di Russ Meyers, un ultimo tentativo di sexploitation in chiave moderna ed edulcorata, ma io mi sono quasi addormentato davanti allo schermo!!!
In sala le impressioni erano più o meno unanimi: trama assurda, recitazione mediocre, effetti speciali orribili e soprattutto personaggi delineati talmente approssimativamente da rendere l'insieme una palla mostruosa.
Bitch Slap è una pellicola che pare sempre essere sul punto di arrivare ad una svolta che in realtà non viene mai raggiunta e questo sotto un triplice ordine di profili:
1- intrattenimento inizialmente ci si interroga se siamo dinanzi un action movie, una spy story o un film lesbo, e alla fine ci si alza domandandosi ancora cosa cazzo si è visto!!!
2- sesso le protagoniste sono tre fatalone da urlo, una più bella dell'altra, ma i riferimenti sessuali sono sempre e solo accennati e alla fine ci si sente un po' presi per il culo visto che i movimenti di camera, i ralenty, le situazioni osé sono tantissime ma non portano mai a nulla, praticamente una sala barzotta!!!
3- trama si sta praticamente 2 ore davanti a queste maggiorate poppute assistendo a continui flash back per capire cosa succederà pensando poi che la risposta non sarà certo quella più scontata che viene servita allo spettatore addirittura all'inizio del film, ma purtroppo è proprio così!!!
Capito il motivo dell amia delusione???
Beh, ora veniamo alla trama:
Una spogliarellista svampita (Julia Voth), un'assassina (America Olivo) e una manager arrivista (Erin Cummings) arrivano in un rifugio sperduto nel deserto per ricattare un pericoloso criminale chiuso nel portabagali della loro cadillac.
Mentre cercano di estorcere all'ostaggio la posizione di un prezioso bottino sopraggiungono sul posto un punk affetto da sindrome di tourette e una spietata sexy lolita killer giapponese che cercano di sconvolgere i loro piani tentando inutilmente di fregare un mega gangster internazionale.
Tra megaparolacce, accenni di tette e lievissimo soft-core il trio finirà col ribaltare la situazione ben oltre le proprie aspettative.
Ok, la trama è praticamente all'osso, ma vi giuro che la pellicola alla fine non regala molti dettagli in più.
Diciamo che ogni situazione è praticamente un mero pretesto per mostrare le curve delle ragazze accompagnando le inquadrature da turpiloquio di qualsiasi genere.
Per carità non è certo una questione di morale, è solo che la pellicola di Jacobson non riesce nemmeno nel suo intento di omaggiare i B-mvies Meyeriani.
Un conto è girare un film alla Machete e un altro è impiegare un concept di quarant'anni fa per girare un film visualmente pulito, asettico, dominato da un evidente utilizzo di chroma key.
Il giudizio non può che essere pessimo, perchè Bitch Slap manca di ironia.
Non bastano le tette (oltretutto accennate), le esplosioni (fintissime) e i camei (quasi impecettibili) per girare un bel tributo.
Credo che il regista dovrebbe farsi una settimana a casa di Robert Rodriguez prima di lavorare al prossimo progetto.
Ok, si tratta di un cine-tributo ai lavori di Russ Meyers, un ultimo tentativo di sexploitation in chiave moderna ed edulcorata, ma io mi sono quasi addormentato davanti allo schermo!!!
In sala le impressioni erano più o meno unanimi: trama assurda, recitazione mediocre, effetti speciali orribili e soprattutto personaggi delineati talmente approssimativamente da rendere l'insieme una palla mostruosa.
Bitch Slap è una pellicola che pare sempre essere sul punto di arrivare ad una svolta che in realtà non viene mai raggiunta e questo sotto un triplice ordine di profili:
1- intrattenimento inizialmente ci si interroga se siamo dinanzi un action movie, una spy story o un film lesbo, e alla fine ci si alza domandandosi ancora cosa cazzo si è visto!!!
2- sesso le protagoniste sono tre fatalone da urlo, una più bella dell'altra, ma i riferimenti sessuali sono sempre e solo accennati e alla fine ci si sente un po' presi per il culo visto che i movimenti di camera, i ralenty, le situazioni osé sono tantissime ma non portano mai a nulla, praticamente una sala barzotta!!!
3- trama si sta praticamente 2 ore davanti a queste maggiorate poppute assistendo a continui flash back per capire cosa succederà pensando poi che la risposta non sarà certo quella più scontata che viene servita allo spettatore addirittura all'inizio del film, ma purtroppo è proprio così!!!
Capito il motivo dell amia delusione???
Beh, ora veniamo alla trama:
Una spogliarellista svampita (Julia Voth), un'assassina (America Olivo) e una manager arrivista (Erin Cummings) arrivano in un rifugio sperduto nel deserto per ricattare un pericoloso criminale chiuso nel portabagali della loro cadillac.
Mentre cercano di estorcere all'ostaggio la posizione di un prezioso bottino sopraggiungono sul posto un punk affetto da sindrome di tourette e una spietata sexy lolita killer giapponese che cercano di sconvolgere i loro piani tentando inutilmente di fregare un mega gangster internazionale.
Tra megaparolacce, accenni di tette e lievissimo soft-core il trio finirà col ribaltare la situazione ben oltre le proprie aspettative.
Ok, la trama è praticamente all'osso, ma vi giuro che la pellicola alla fine non regala molti dettagli in più.
Diciamo che ogni situazione è praticamente un mero pretesto per mostrare le curve delle ragazze accompagnando le inquadrature da turpiloquio di qualsiasi genere.
Per carità non è certo una questione di morale, è solo che la pellicola di Jacobson non riesce nemmeno nel suo intento di omaggiare i B-mvies Meyeriani.
Un conto è girare un film alla Machete e un altro è impiegare un concept di quarant'anni fa per girare un film visualmente pulito, asettico, dominato da un evidente utilizzo di chroma key.
Il giudizio non può che essere pessimo, perchè Bitch Slap manca di ironia.
Non bastano le tette (oltretutto accennate), le esplosioni (fintissime) e i camei (quasi impecettibili) per girare un bel tributo.
Credo che il regista dovrebbe farsi una settimana a casa di Robert Rodriguez prima di lavorare al prossimo progetto.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.