venerdì 7 gennaio 2011

Che bella giornata

Titolo semplicissimo per il nuovo film di Checco Zalone.
Peccato però che dietro un'esclamazione così semplice e classica ci sia una situazione complicatissima, fatta di bugie e sotterfugi.
Già con Cado dalle Nubi l'ex comico di Zelig ci aveva regalato un film divertente, confezionato molto bene e con un cast collaudato.
In "Che bella giornata" la formula si ripete alla perfezione, con la conferma di Ivano Marescotti ad affiancare Zalone con le sue espressioni di sdegno e rabbia ed un eccezionale Rocco Papaleo sempre bravo.
Il film è gradevole sotto molti punti di vista, la formula del meridionale ottuso utilizzata dal comico ormai da più di 10 anni funziona benissimo anche nel nuovo ruolo assegnatoli in questa sua seconda incarnazione cinematografica.
Da aspirante musicista Zalone ora recita la parte di aspirante carabiniere, rifiutato dall'arma e quindi costretto ad occupare un ruolo di ripiego che lo metterà in contatto con una falda terroristica molto potente.
Ad affiancarlo nelle sue peripezie, oltre ai già citati Marescotti e Papaleo troviamo anche un bravissimo Tullio Solenghi ed un volto nuovo del grande schermo, ma già noto ai fan della Short Cut production, sto parlando di Luigi - Herbert Ballerina - Luciano, nella parte del migliore amico di Checco, legato a questi da un rapporto di sudditanza pari solo a quello esistente tra Milhouse e Bart.
Senza infamia ne lode la regia di Gennaro Nunziante, mentre apprezzatissimo il cameo di Caparezza che regala una delle più belle interpretazioni di un trionfo sanremese di inizio anni novanta.
Se proprio si deve trovare un difetto si può solo guardare alla trama che, per colpa della stupidità estrema del personaggio, a tratti ci porta ad assistere a situazioni paradossali ma sempre molto divertenti.
Altra minuscola pecca si può rinvenire anche nel fastidio procurato da certe piccole gag di Checco che per chi non lo conosce bene può risultare a tratti irritante.
Quel che davvero stupisce è la semplicità del personaggio recitato da Checco, un uomo che certo non brilla per sagacia o acutezza ma che con l'atteggiamento di chi sorvola leggero e con ingenuità su tutto lancia il messaggio che prendendo meno sul serio certe tematiche forse si potrebbe davvero stare meglio.
Ulteriore nota di merito va alla bilateralità di questo messaggio, raccontato in maniera tale da essere valido tanto per il "Cattolicesimo" che per "l'Islam".
Un film che si affianca molto bene al precedente pur regalando un finale meno esplosivo ma comunque sempre estremamente esilarante.
In definitiva un'ottima occasione per staccare il cervello dall'ufficio e farsi due risate con la propria moglie.
MOMENTO MIGLIORE DEL FILM:"il bagno è libero"

1 commento:

  1. Recensione azzeccata. Temevo, dopo aver visto il primo film (cado dalle nubi), di uscire dal cinema deluso. Così non è stato. Bravo Checco.

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