Non c'è niente di peggio che rimanere delusi dall'adattamento cinematografico di un libro che ci ha conquistati. Mi hanno regalato il libro "Il giorno in più" di Fabio Volo per un Natale (credo fosse il 2007) e pur non essendo il mio genere ho deciso di leggerlo una volta data una scorsa alla quarta di copertina.
Ho apprezzato moltissimo il romanzo, fatto dei pensieri del cinico Giacomo, improbabile play boy milanese, la cui vita viene sconvolta dall'incontro sul tram della intrigante Michela.
Sono andato al cinema ieri sera con mia moglie sperando di rivivere le stesse emozioni che il libro era stato in grado di darmi, ma purtroppo siamo rimasti delusi in due (anche mia moglie ha letto il libro).
Purtroppo l'adattamento cinematografico ha letteralmente cannibalizzato la trama di Volo finendo con l'inserire dei personaggi in parte ricalcati sui protagonisti del romanzo in un contesto per lo più rielaborato.
Giacomo è sí un playboy, ma la sua psicologia è appena abbozzata. Chi ha letto il libro può dire addio ai meravigliosi voli pindarici del protagonista, con i suoi discorsi su qualunque cosa come la palestra, le persone che incrocia, le scoregge!
Purtroppo presumibilmente nel tentativo di alleggerire la trama per adattarla al grande schermo tutti questi aspetti sono stati tralasciati di punto in bianco.
Giacomo è semplicemente un ciulatore milanese e Michela è una sorta di alternativa letteraria. I due non azzeccano molto assieme e finiscono con l'innamorarsi a New York.
Questo in poche parole il plot di entrambe le storie, sia quella cartacea che quella su pellicola, peccato che la seconda abbia preso una strada davvero troppo differente dalla prima, finendo col perdere la semplicità che lo scrittore era riuscito a darle e finendo con l'essere infarcita di momenti ultra romantici ed inverosimili nel migliore stile delle commedie romantiche USA.
Quel che proprio non si affronta,se si è letto il libro, è l'assurdo taglio all'epilogo dato dagli sceneggiatori.
Questo film rappresenta il miglior esempio di spreco di una bellissima trama mediante l'impiego di un cast a dir poco perfetto.
Del resto chi meglio dell'autore poteva interpretare il protagonista di un suo romanzo parzialmente autobiografico!
Se peró non si rispetta quell'ordine naturale di particolari che lo scrittore ha dato ai suoi personaggi, al ritmo della trama, e alle vicissitudini in cui questa si va dipanando, allora è inutile dare al film lo stesso titolo del libro.
Il giorno in più è una lenta commedia strappa mutande che induce rabbia in chi ha letto il libro da cui sostiene di essere tratta.
Se ci si sofferma a domandarsi il perchè di questo assurdo cambiamento la risposta è semplice: la colpa è sicuramente del mercato internazionale perchè Il giorno in più non è molto diverso dai vari Pretty Woman o Autumn in New York.
Al Dio denaro si cede sempre...purtroppo!
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