martedì 4 febbraio 2014

Howard e il destino del mondo

Considerarto che devo ancora attendere un giorno prima di vedere l'orrido remake di Robocop e non riesco a tenere a freno le mie dita sulla tastiera ho deciso di inaugurare uno spazio all'interno del blog dedicato alle pellicole che hanno segnato la mia infanzia e quella di tanti altri che, come il sottoscritto, sono nati a metà degli anni settanta e si sono trovati a passare le piovose domeniche pomeriggio autunnali all'interno di cinema parrocchiali che proponevano seconde visioni della precedente stagione cinematografica.
Su quegli scomodissimi seggiolini di legno rigorosamente scheggiato, armati di una manciata di rotelle haribò (5 rotelle 100 lire! e poi dici che la crisi è alle spalle!!!) e di un bicchiere di spuma ho assistito a film che volenti o nolenti sono rimasti impressi nel mio subconscio e che una volta rivisti hanno avuto il pregio di essere riusciti a suscitare le sensazioni di stupore e di meraviglia già vissute in passato.

la locandina originale americana
Inizio lo spazio parlando di Howard e il Destino del Mondo (Howard the Duck), film del 1986 diretto da Willard Huyck. 

E' inutile far giri di parole, questo film è stato un vero e proprio insuccesso al botteghino! 

Con un bilancio di produzione pari a 36ml $, il film ha incassato in totale poco più di 10ml $ su scala mondiale. Frutto di una travagliata lavorazione Howard the Duck ha tentato di portare sullo schermo le avventure di un fumetto Marvel finendo con lo snaturare quasi del tutto il personaggio creato da Steve Gerber e Val Mayerik.
Inizialmente il progetto prevedeva la realizzaizone di un film di animazione politically uncorrect da contrapporre al caro vecchio Donald Duck di cui Howard costituisce la nemesi non ufficiale. Problemi di budget, ma soprattutto di scarso interesse da parte degli sviluppatori, portarono alla decisione di realizzare un live action movie coinvolgendo nella realizzazione George Lucas. Questi, reduce dal successo de Il Ritorno dello Jedi e dai vari spin off che ne erano seguiti, sembrò la persona più adatta cui appoggiarsi per la realizzazione di una pellicola che prevedeva il largo impiego di persone piccole ricoperte da make up elaborati (leggasi nani in costume).

cover del fumetto
Avuto l'appoggio di Lucas e della sua Industrial Light and Magic Willard Huyck, assieme alla
produttrice Gloria Katz, iniziò a dedicarsi alla stesura della sceneggiatura. Purtroppo anche in questo caso il lavoro non fu assolutamente semplice visto che si decise sin dal principio di modificare il carattere rude e volgare attribuito alla controparte cartacea  optando per qualcosa che potesse risultare più adatto ad un pubblico di bambini (è facile che Lucas abbia influito sulla scelta!).
La prima stesura prevedeva l'ambientazione alle isole Hawaii perchè secondo Huyck "sarebbe stato divertente girare lì" (e in parte non si riuscì ad abbandonare l'idea di un isola vulcanica nemmeno nel soggetto definitivo). In questa fase iniziale non era previsto il preambolo a motivazione della presenza di un papero antropomorfo sulla terra, mancanza che portò a scartare definitivamente il soggetto. 
Si optò quindi per un soggetto differente, incentrato più sulla commedia e il romanticismo con un tocco di sci-fi e venne fuori la sceneggiatura definitiva.

Si iniziò con la selezione del cast artistico e ancor prima di occuparsi del papero fu necessario trovare il giusto gruppo di comprimari che, data la limitatezza degli effetti speciali del periodo, riuscisse a dar maggiore spessore alla trama.
Fu necessario trovare un'attrice in grado di portare sullo schermo un altro personaggio del fumetto, Beverly Switzler, la controparte umana di Howard. La scelta ricadde su Lea Thompson già nota per aver interpretato Lorraine la madre di Marty Mc Fly in Back to the Future. Per il ruolo dello scienziato Dr. Jenning fu invece scelto  Jeffrey Jones noto caratterista del tempo (attivo anche in Beetlejuice e in Ed Wood, entrambi di Tim Burton) che si distinse particolarmente interpretando l'imperatore Giuseppe II in Amadeus di Milos Forman.
Infine serviva un nerd, la macchietta comica cui affidare il ruolo di spalla di Howard e per il ruolo fu scelto un semi sconosciuto Tim Robbins perché particolarmente adatto a livello estetico.

uno dei fantocci utilizzati nel film
Una volta determinati i ruoli dei comprimari fu la volta di stabiire chi avrebbe vestito i panni di Howard. Dopo un tentativo iniziale che aveva previsto il coinvolgimento di attori bambini, lo stutnman Ed Gale, in origine ingaggiato come controfigura, fu la scelta definitiva.
Durante le riprese la produzione si rese immediatamente conto dei limiti dati dall'utilizzo di un attore in costume: non fu sempre possibile coprire i difetti del make up con scene in notturna perchè la maschera di Howard limitava moltissimo la visuale di Gale e come se non bastasse  ci si rese conto che sarebbe stato impossibile utilizzare il parlato dell'attore reso impercettibile a causa di tutta la gomma piuma che lo avvolgeva. Questo portò alla scelta di un doppiatore che riuscisse a dare maggiore carattere al peronaggio e, dopo un cast preliminare in cui vennero provinati tra gli altri un giovane John Cusak e Martin Short, si optò per Chip Zien, attore televisivo del periodo specializzato in ruoli per lo più brillanti. Per alcune scene anzichè un costume vennero impiegate delle marionette con risultati molto altalenanti.

La lavorazione del film portò altre problematiche legate alla realizzazione di Duckworld  il pianeta d'origine di Howard. Il set, comprendente un appartamento dettagliato, il pianerottolo di un condominio, un paio di altri due ambienti domestici e una strada, comportò l'impiego di numerose comparse con conseguente sviluppo di separati costumi. Sebbene non tutti indossassero una maschera comandata mediante sistema animatronics venne impiegata una notevole parte del budget solo per girare l'introduzione del film. Wikipedia segnala anche che per cancellare i cavi che tenevano sospesa la poltrona su cui Howard è seduto mentre viene catturato dal raggio traente che lo porta nel nostro universo venne fatto uno dei primi impieghi di tecnologia digitale. Chiaramanete tutti questi accorgimenti non fecero altro che elevare le spese di realizzaizone del film gravando incredibilmente sulla pellicola.

Il problema dell'ìinsuccesso di Howard the Duck è però solo in parte legato a problemi di budget, pare infatti che il film non fu accompagnato da una corretta campagna pubblicitaria e che molte delle magagne incontrate sul set da regista e tecnici trapelarono prima dell'uscita nelle sale scoraggiando così parte degli spettatori. In più dalle poche anticipazioni mostrate si capì immediatamente che la pellicola aveva poco a che fare con il fumetto, aspetto che indubbiamente deve aver contribuito a sacrificare quella piccola parte di pubblico di fan su cui la produzione faceva conto. In certi momenti si percepisce lo snaturamento del personaggio sebbene si sia comunque cercato di alludere in qualche maniera alle sue origini tirando il freno sulle tematiche sessuali.

quelche riferimento sessuale è stato messo qua e là
Howard the Duck fu un incredibile insuccesso, oltre a portare a casa nemmeno un terzo delle spese impiegate per la realizzazione la pellicola si è guadagnata un razzie awards come peggior film del 1986 e per anni è stata frutto di commenti negativi da parte di fan del fumetto e di critici cinematografici.
Personalmente ho letto solo una storia della serie a fumetti ed effettivamente la differenza con il film è palese. Il fumetto è molto ironico, maturo e con espliciti riferimenti al rapporto tra Howard e Beverly (cui la pellicola fa un cenno), eppure trovo che il film abbia un che di unico al pari di tante produzioni di quegli anni.

Howard e il Destino del Mondo è una miscela di commedia, musica e fantascienza fatta di attori reali, gente in costume e creature in stop motion che ancora oggi colpisce per l'inventiva degli ideatori. Un film come questo si apprezza oggi più di ieri proprio per l'ingenuità di certi effeti e la genialità con cui si è dovuto suppllire ale mancanze del budget.
Se come me vi piace il cinema un po' artigianale credo che una pellicola come questa non possa mancare nella vostra videoteca, oltretutto da poco è presente un dvd o bluray in edizione italiana curato dalla Pulp Video la cui qualità è tutto sommato accettabile.

Fonti wikipedia imdb 

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