lunedì 7 novembre 2011

Niente da dichiarare

Ho atteso più di un mese per recensire questo film nel tentativo di capire se, confrontandomi con altri spettatori, il mio giudizio potesse cambiare.

Già perchè dopo essermi letteralmente smascellato dalle risate con il precedente "Giù al nord" contavo di vedere almeno la stessa finezza romantica anche in questo tacito sequel.

Purtroppo ho quasi unanimemente constatato che Niente da dichiarare non ha soddisfatto le aspettative di molte persone, me compreso.

Dany Boon ha nuovamente scelto di giocare sugli stereotipi e sulle diversità ampliando semplicemente l'ambito territoriale e scegliendo di mostrare la perenne lotta di affermaizone di confine tra francesi e belgi proprio mentre si sta per ratificare il Trattato di Maastricht.

L'astio di confine viene però mostrato con personaggi esageratamente macchietta che immediatamente creano ilarità ma che col dipanarsi della trama risultano ridicoli e appesantiscono oltremodo la pellicola.

In mezzo ai protagonisti si susseguono poi alcune gag, anch'esse inverosimili ed esagerate (come la Renault 4 elaborata) che ad un'iniziale risata fanno seguire semplice noia.

Peccato perchè di Giù al nord avevo davvero apprezzato la cornice fiabesca che il regista era stato in grado di creare attorno ad un luogo ed ai suoi abitanti ed era questo che speravo di trovare nella nuova pellicola che invece è permeata di un'eccessiva comicità demenziale.

Il giudizio finale è quello che si può attribuire ad un film riuscito solo a metà e quindi per forza di cose insufficiente.

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