Finalmente ho un po' di tempo per scrivere la recensione de "I vendicatori", nuovo film dedicato agli eroi Marvel che, riprendendo la trama dal finale di Capitan America, coinvolge la bellezza di quattro mostri sacri dell'editoria fumettistica già portati su pellicola, cercando di dare continuità alle loro vicende.
Erroneamente pompato da alcuni media come il terzo attesissimo capitolo dedicato ad Iron Man, "I Vendicatori" deve essere visto come film a se (al massimo come seguito di Thor), meglio se dopo un ripasso veloce della saga fumettistica.
Già perchè Joss Whedon, nel dirigere la pellicola ha comunque voluto prestar fede alle vicende narrate in cartaceo dando per scontato che qualsiasi spettatore conosca nel dettaglio la storia di certi comprimari (Black Widow e Hawkeye) e abbia visto ed apprezzato la precedente pellicola dedicata a Thor.
Fortunatamente un film di questo genere non può che esser visto da schiere di fan quindi il problema si risolve in fretta, peccato però che condensare in due ore e venti le vicende personali e "lavorative" di un folto manipolo di supereroi comporti comunque qualche problema.
Questa nuova fatica cinematografica soffre talvolta dell'aver voluto mettere un po' troppa carne al fuoco.
Si apprezzano molto i tentativi, ma alla fine è sempre il risultato quello che conta, e allora non si può che sorridere dinanzi le fulminee battute di Tony Stark che, punzecchiando in continuazione il leader del gruppo, Capitan America, finisce solo con l'abbozzare il forte conflitto psicologico e gerarchico che ha sempre caratterizzato il loro rapporto nei fumetti. Manca uno sviluppo effettivo di questo conflitto, sovrastato per lo più da quintalate di esplosioni, botte, sparatorie e scene di azione a cui in certi momenti si sarebbe potuto preferire qualche approfondimento psicologico.
Intendiamoci, The Avengers non soffre certo delle problematiche del terzo capitolo di Spiderman o peggio ancora della conclusione della saga dei mutanti, è solo un po' troppo condensato.
Per il resto si apprezza moltissimo il fatto che in mezzo a tutto il fracvasso causato dai cattivoni di turno si sia comunque riusciti ad incentrare la narrazione attraverso i personaggi e non l'azione vera e propria.
E tra i vari comprimari c'è un personaggio che si delinea poco a poco, ma molto bene: sto parlando di Bruce Banner, finalmente portato sullo schermo da un attore adeguato (Mark Ruffalo), e accompagnato da un alterego digitale graficamente perfetto, che riprende proprio i tratti assegnatigli originariamente da Stan Lee.
E' curioso infatti che un film così denso di trame e sottotrame alla fine riesca a dire molto di più su Hulk rispetto alle due precedenti pellicole, interamente dedicate al colosso verde.
Vera perla di tutto il cast il sempre bravo Tom Hiddleston nuovamente impegnato ad indossare il grottesco costume di Loki.
Passiamo dunque alla trama: Loki scende sulla Terra per impossessarsi del tesseract, il cubo asgardiano usato da Teschio Rosso nel precedente film "Capitan America".
Scopo del semidio è utilizzare l'energia del tesseract per chiamare sulla terra l'esercito dei Chitauri, razza aliena sua alleata, e ridurre così gli umani a suoi sudditi. Nick Fury, direttore dello S.H.I.E.L.D., decide di chiamare all’appello i Vendicatori, una squadra di supereroi che non hanno mai combattuto insieme ma che rappresentano l’unica possibilità di salvare il pianeta dal disastro.
Da questa sinossi si può capire molto bene come alla fine, in una trama così ridotta all'osso, o si crea un film tutta azione oppure si colma il vuoto con qualche approfondimento.
Credo che Wheldon abbia voluto scegliere una via di mezzo visto che le scene d'azione non sono certo sacrificate, ma non mancano comunque i conflitti familiari tra Thor e Loki, i battibecchi tra Stark, Cap e Thor, i drammi d'amore di Black Widow e Hawkeye e la rabbia interiore (ed esteriore) di Banner/Hulk.
La trama si dipana tra unì'esplosione e una sofferenza in maniera abbastanza schematica ma mai troppo prevedibile, fino ad arrivare al climax finale con il tripudio di eroismo e spettacolarità tipico della saga fumettistica.
Non mancano le ingenuità e le esagerazioni, ma si ha l'impressione che il regista le abbia volutamente inserite per semplificare lo sviluppo del film in un'ottica propriamente fumettistica che tutto sommato non stona nell'insieme.
Altro punto a favore è l'umorismo, a mio parere ottimamente dosato e miscelato, perfettamente in linea con ogni personaggio e momento di trama.
Alla fine credo che Wheldon abbia centrato l'obiettivo confezionando una pellicola d'azione incentrata sui protagonisti nonostante la miriadi di esplosioni fracassosissime che ne fanno da contorno.
Non tutti godono di adeguato spazio, Hawkeye e Pepper ne sono l'esempio più lampante, ma viene comunque fuori un divertissement autentico tributo all'inverosimilità dei fumetti che, se visto in maniera indipendente rispetto alle precedenti pellicole monografiche, funziona.
Forse non è abbastanza trash, ma con questa tematica il primo a venirmi in mente è stato 'the mangler' :D
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=ogRIPeUfe_A