giovedì 13 settembre 2012

Il Cavaliere Oscuro - analisi di una trilogia

Per parlare del capitolo  conclusivo della trlogia che il visionario Chris Nolan ha dedicato al crociato col mantello credo sia giusto prendere in esame tutte e tre le pellicole e questo perchè ciascuna di esse contiene piccole sfumature e accenni che conducono al climax conclusivo dell'epico finale.
Partendo da Batman Begins posso solo dire che già col primo lavoro Nolan ha voluto abituare i fan del pipistrello a non avere fretta. 
La prima pellicola è un lungo tragitto verso la creazione di Batman, un percorso buio e pauroso che cerca di dare delle spiegazioni plausibili a troppi "pechè" finendo purtroppo con l'accusare alcuni momenti di assoluta lentezza.
Ciò nonostante ne viene fuori un bel film, incentrato più che altro su Bruce Wayne e non sul suo alter ego, dove Batman è solo la commistione fra i più recenti ritrovati tecnologici e le più antiche tecniche di combattimento.
Poi arriva il secondo capitolo, Il Cavaliere Oscuro, e già dal titolo i fan del fumetto hanno iniziato a fremere. Già perchè il richiamo a Miller, e a quell'impronta malsana, sporca e torbida che quest'autore ha saputo dare all'entourage di Gotham è apparso il collegamento più naturale a tutto lo sfondo politico mafioso che già si era sottolineato nella prima pellicola. Ci si è quindi chiesti come si sarebbe potuto inserire il Joker in tutto ciò, ma magistralmente Nolan ha avuto la capacità di cucire addosso ad un attore quello che per molti anni, a mio personale giudizio, rimarrà il miglior villain mai apparso sullo schermo.
Il secondo film potrebbe tranquillamente chiamarsi Joker visto che è indubbiamente a questi che è lasciata la fiaccola di protagonismo, che lo vede oltretutto trionfare sul finale generando la famosa caduta del Cavaliere Oscuro che tutti aspettavamo.
Il film è quasi perfetto, scene spettacolari, girate con l'ausilio dell'iMax, in un perenne bilanciamento tra azione spettacolare e momenti di assoluta tensione.
Unico neo il poco spazio dedicato ad Harvey Dent, o meglio alla sua doppia controparte,  che speravo potesse trovare un apporfondimento maggiore, ma il rischio era di rovinare il film a causa di un'eccessiva lunghezza.
Anche nella seconda pellicola ciò che più colpisce è la credibilità di certi personaggi. Mi spiego meglio: siamo si di fronte ad un pazzo vestito da clown (se così si può definire), ma è davvero uno psicopatico, un malvagio puramente fine a se stesso capace di mettere in gioco un'intera città.
Poi arriviamo al Ritorno del Cavaliere Oscuro, e qui iniziano i problemi. Intendiamoci, il terzo capitolo non è un brutto film, ma si trova a dover raccogliere la pesante eredità che arriva dal precedente lavoro di Nolan introducendo anche il più importante villain della storia del fumetto.
Mica niente eh?!
In ogni caso, sin dalla prima scena il regista ci fa capire che siamo dinanzi ad un film spettacolare, ma s'intuisce la lontananza dalle lercie finezze a cui ci aveva abituati Heath Ledger.
Nel terzo capitolo l'antagonista di Batman è Bane, supercriminale dagli intenti terroristici che ha la semplicissima ambizione di nuclearizzare Gotham City.
E' interessante notare che anche in questo lavoro Nolan abbia cercato di dare una sorta di contestualizzazione e di credibilità ai personaggi tramutanto Bane in una sorta di mercenario estremista costantemente intento ad inalare vapori di droga attraverso la sua maschera.
Anche Cat Woman è presente seppur "sotto mentite spoglie" visto che compare come Selina Kyle senza però aver nulla a che vedere con le movenze e i costumi felini della sua trasposizione cartacea.
Personalmente ho apprezzato moltissimo questa scelta, così come l'idea di introdurre un ultimo personaggio, solo nel cliffhanger finale, ma di questo è megio non parlare.
Ottimi come sempre i comprimari, da Michael Caine, capace di dare un volto ironico e sconsolato al buon maggiordomo Alfred, e Gary Oldman, coerente alle altre interpretazioni nel riportare in scena il Commissairo Gordon.
Peccato per Morgan Freeman, Lucius Fox sullo schermo, che purtroppo nell'edizione italiana perde il suo storico doppiatore risultando insolito ale orecchie di chi ormai è abituato a quella profonda voce roca da saggio.
Tra le donne Hanne Hataway spicca in maniera incredibile rispetto a Marion Cotillard che ho prefino trovato improbabile nello stravolgimento finale.
Adeguato anche Joseph Gordon Lewit nel ruolo dell'agente Blake così come Mattew Modine in quello del cinico comandante Foley.
Infine graditi i camei di Liam Neeson, che appare per poco più di tre secondi, e Cillian Murphy che abbandona le vesti di spaventapasseri per indossare la toga di un imprbabile magistrato.
Cast ottimo e funzionale a quel che si deve raccontare, ma ciò nonsotante il film soffre di un'estrema lentezza a cui da sempre Nolan ci ha abituati ma che in quest'ultima incarnazione più che mai viene risolta in maniera frettolosa.
La prima ora di film è una sorta di rinascita, di nuovo inizio per Batman che tra tormenti esistenziali e difficoltà fisiche riesce comunque a rindossare il mantello e a combattere Bane. Poi assistiamo al classico colpo di scena, quello che tutti i fan del umetto si aspettavano e per il quale sono andati al cinema.
Purtroppo però, in mezzo a ogni spiegazione scientifica circa i funzionamento dei macchinari, ogni plausibile tranello finanziario-economico, assistiamo a un rapidissimo e ingiustificato ritorno in scena di Baman che sfocia in una sorta di mega rissa finale a suon di sganassoni con un gesto eroico finale che anticipa una "telefonata" ma comunque toccante conclusione.
Ok, è dura chiudere una saga e non sempre ci si può accontentare di un fermo immagine dei protagonisti sorridenti abbracciati a degli Ewok, ma qui il problema è di come si arriva alla fine.
Dopo un inizio tormentato e spettacolare è come se il film ricominciasse da capo, più lentamente, per poi dare un'accelerata disumana sul finale.
Un'altra pecca enorma a mio parere è data dal doppiaggio: ormai su Santamaria ci ho fatto l'orecchio, ma Bane è davvero osceno. Se fossi in Hardy farei causa a chi mi ha doppiato perchè a parte la voce metallica causata dalla maschera, il tono di voce è caricaturale ai massimi livelli!!!
Come sempre ho voglia di trovare difetti in tutto, ma questa volta credo prorpio che in molti concorderanno che Il Ritorno del Cavaliere Oscuro presenta più carne al fuoco del precedente capitolo e che l'evolversi delal trama sia stato gestito in maniera un po' sbilanciata.
Per il resto Batman è sempre Batman ed è chiaro che Nolan, tormantato come sempre, non possa che essere capace di dare una degna conclusione alla sua personale rilettura di un intramontabile mito dei fumetti e ciò a prescindere dalle lentezze e dal doppiaggio.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.