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lunedì 7 febbraio 2011

MACHETE

Se pensate di assoldare Machete per uccidere i cattivi farete meglio ad assicurarvi che i cattivi non siate voi!
Il prossimo 21 aprile uscirà nelle sale italiane Machete, film di Robert Rodriguez tratto dal fake trailer che accompaganva Planet Terror di Tarantino (2007).
Ricordo benissimo cosa ho provato quando ho visto il finto trailer.
Era un venerdì sera e io e mio fratello volevamo staccare il cervello così abbiamo noleggiato l'ultimo lavoro di Tarantino (prima di Bastardi senza Gloria).
Diamo l'ok dal menù del dvd e subito parte il trailer di Machete...senza fiato.
Ignoranza allo stato puro, dialoghi allucinanti e un Danny Trejo più in forma che mai.
Subito ho sperato che da quel trailer potesse davvero nascere qualcosa, e così è stato.
Quest'estate finalmente ho avuto conferma che i rumors sentiti l'anno prima a San Fransicio erano veri: Machete era diventato un vero film, realizzato da Robert Rodriguez e la prima sarebbe avvenuta in concomitanza del festival di Venezia.
Ho fatto carte false per essere alla prima ma purtroppo il lavoro (quello vero) mi ha impedito di partecipare.
Fortunatamente qualche amicizia negli states mi ha permesso di mettere le mani sul dvd di questo capolavoro-trash ed eccovi la mia recensione.
Machete Cortez (Trejo) è un agente federale che viene ridotto in fin di vita durante una missione di salvataggio. Dopo essere incappato nella trappola organizzata dal suo arcinemico Torrez (un bolsissimo Steven Seagal) assiste inerme alla truculenta morte di sua moglie prima di essere dato in pasto alle fiamme.
Sopravvissuto all'incendio l'agente si rifugia in Texas dove viene ancora una volta imbrogliato. Assunto dallo spietato affarista Booth (Jeff Fahey) per uccidere il senatore McLaughlin (Robert De Niro) scoprirà di essere stato usato come capro espiatorio per portare alle elezioni presidenziali il politico.
Inizia dunque la caccia all'uomo da parte del sergente Von (Dohn Jhonson) e Torrez. L'unico aiuto a Machete viene offerto dall'agente Sartana Rivera (Jessica Alba), e da Luz (Michelle Rodriguez) le due pupe di turno.
Assistiamo ad un'escalation di violenza, sangue e ironia senza precedenti. L'impressione è che Machete sia un fan movie, una pellicola tributo fatta da fan per i fan.
A ricordarci di essere dinanzi un prodotto impeccabile c'è la regia di Rodriguez, sempre ottima, e tutti gli accorgimenti sonori e visivi che rendono il prodotto assolutamnte perfetto sotto tutti i punti di vista. Giusto il montaggio risente dell'inserimento forzato di alcune scene del fake trailer. A parte queste imperfezioni la pellicola risulta sapientemente diretta.
Plauso meritatissimo al cast che si cala alla perfezione in tutti gli stereotipi possibili senza mai trascendere nella recitazione da puro cameo.
Vera star il monoespressivo Trejo che in mezzo alla sua ultraviolenza riesce a far divertire e ridere a crepapelle senza però mai sovrastare il messaggio razziale che il regista, messicano doc, ha voluto imprimere al proprio lavoro.
Onestamente vedendo Machete mi sono proprio divertito. E' un film che ha soddisfatto interamente le mie aspettative, che peraltro si sono protratte per quasi 4 anni prima di poter essere finalmente saziate.
Consiglio, guardatevi il fake trailer su you tube e considerate che il film è prprio così...ESAGERATO!!!
Da vedere, ma con questa consapevolezza.



sabato 5 febbraio 2011

IMMATURI

Torno ora dal cinema dopo aver visto il film Immaturi.
Sulle labbra ho un bel sorriso, che accompagna un'espressione serena.
Identica è l'espressione di mia moglie.
Immaturi in effetti è capace di questo, è una pellicola fatta per dare serenità. Un film semplicissimo, sulla vita di ognuno di noi ma che racconta l'incredibile assurdità dell'essere costretti a tornare indietro ad un certo momento del nostro passato, proprio quando tutti, con le nostre diversità, abbiamo già superato certi traumi.
C'è chi si è già seduto a 40 anni, chi invece ha subito un crollo, chi ancora non è cresiuto per niente e chi ancora si sente in gabbia.
Cliché classicissimi, molto ben interpretati dall'intero cast, scelto davvero a dovere.
Eccezionale Ricky Memphis nel ruolo del figlio quarantenne che vive ancora con i genitori, ma il suo ruolo deve moltissimo al grande Mattioli che ne interpreta lo stufissimo padre.
Plauso anche a Raoul Bova, che di solito non apprezzo mai, ma che in questo film riesce a dare senso alla sua onnipresente espressione, mezzo-sorpresa.
Luca e Paolo funzionano abbastanza bene, anche se non escono quasi mai dai loro classici personaggi macchietta. Kessissoglu in particolare non è altri che Paolo Bitta sessuomane.
Guardando alla trama si sa benissimo di essere di fronte ad un film scontato, dal finale già previsto sin dal primo trailer televisivo, però non si riesce davvero a pensare che Imaturi sia un brutto film, anzi.
Se proprio si deve trovare un difetto, e pure grave, lo si rinviene nell'enorme uso di pubblicità, ormai non più occulta, che accompagna le inquadrature, spesso costernate da insegne in bella vista (si possono trovare nell'ordine: RTL, Che Banca!, Beretta, 3, Intimissimi, Antonio Amato e altro).
Per il resto Immturi è un film che mi sento vivamente di consigliare.
Non so se è per la trama, non so se è per il fatto che non c'è un'espressione volgare, forse per l'assenza di qualsiasi notas spiacevole nel finale, resta il fatto che la pellicola di Paolo Genovese si fa guardare volentieri sin dal primo minuto.
Ultima nota positiva la colonna sonora tra cui spiccano oltre all'omonimo inedito firmato Britti anche la cover di Patrick Hernandez "Born to be Alive" suonata e cantata da Kessissoglu.
Il ritrovo tra vecchi amici viene visto sempre in maniera positiva, in sostanza il punto di vista opposto rispetto a Compagni di Scuola di Verdone.

domenica 30 gennaio 2011

PARTO COL FOLLE


Per colmare il vuoto lasciato dalla precedente fatica cinematografica "The Hangover" (di cui pare sia in lavorazione il secondo capitolo) il regista Todd Philips si ripresenta nelle sale con "Parto col Folle" (Due Date).
La trama può semplicemente riassumeri così: Peter Highman (Robert Downey Jr.), sta per diventare padre, per tale motivo si accinge a prendere un volo che da Atlanta lo porterà a casa per essere al fianco della moglie al momento del parto. L'incontro con l'aspirante attore Ethan Tremblay (Zach Galifianakis) farà perdere il volo a Peter costringendolo a compiere il viaggio in auto insieme ad Etahn portandoli a vivere una demenziale avventura on the road attraverso il Paese.
Come in tutti i plot comici la trama è assolutamente semplice, essenziale, sono poi le gag inserite dagli sceneggiatori ad infarcire le situazioni che via via vanno ad arricchire il racconto.
In "Parto col folle" il lavoro sembra essere stato fatto più che egregiamente: il personaggio di Peter è isterico al punto giusto, e le situazioni vissute, seppur sempre molto esagerate, riescono sempre ad accontentare lo spettatore che va al cinema per divertirsi il più possibile.
Funziona bene anche il cast, con camei di Jamie Foxx, Juliette Lewis ed il rapper RZA.
Assolutamente straordinario l'animale da compagnia di Ethan, un english bulldog monoespressivo (del resto è un cane!!!) che in più di un'occasione riesce a far esplodere dalle risate.
Come sempre nei film comico-demenziali è doveroso soffermarsi sul personaggio di spicco, la macchietta interpretata da Zack Galifianakis.
L'attore è sempre bravissimo nel suo ruolo, pressocchè identico ad Alan del precedente "Una notte da Leoni", ma per apprezzarlo fino in fondo è sempre bene avere un atteggiamento disimpegnato.
Le gag create dalle continue idiozie di Ethan possono infatti innervosire se non addirittura mettere ansia allo spettatore che spera di trovare nel film la stessa comicità del precedente lavoro del regista.
Parto col Folle sostanzialmente non ha una trama, è il semplice diario di un viaggio allucinate compiuto da due persone assolutamente eterogeneee.
Scordatevi le situazioni al limite del giallo di "The Hangover", dimenticate comprimari ben strutturati e cambi di prospettiva dei personaggi, ma soprattutto non chiedetevi "ma com'è possibile?".
Con questi presupposti Parto col Folle è una commedia godibilissima che però non raggiunge gli standard del suo predecessore.
Da vedere, non necessariamente al cinema, ma comunque utile per passare 90 minuti tra le risate.