mercoledì 16 febbraio 2011

FROZEN



Adoro la montagna, l'aria, il cibo, il clima, la neve, il profumo delle piante, l'odore del legno...insomma amo visceralmente tutto quello che è legato all'ambiente montano.
Amo anche lo sci, non lo pratico ormai da anni, ma mi appassiona ancora vedere le gare e soprattutto adoro osservare gli sciatori e gli snowboarder che, per l'ultimo dell'anno, fanno gli spettacoli acrobatici.
Frozen è un film che mette in discussione questa mia passione, e lo fa con uno spunto tanto audace quanto interessante.
Cosa succederebbe se si fermasse la seggiovia e si rimanesse bloccati a 4 metri d'altezza per tre giorni?
Wow, credo che tutti sappiano già che, a meno che non sia estate la situazione suddescritta non possa portare altro che alla morte, già ma per cosa? Freddo, fame, stupidità?
Frozen da la risposta a questo interrogativo.
Kevin Joe e Parker stanno trascorrendo il finesettimana sul monte Holliston praticando sci e snowboard. Rimasti a corto di soldi per la seggiovia i tre corrompono l'addetto perchè li faccia sciare a prezzo ridotto. Giunti a fine giornata chiedono di poter fare un'ultima discesa prima che l'impianto chiuda ma a causa di un fraintendimento col personale rimangono bloccati sul seggiolino consapevoli che il servizio riprenderà non prima del week end successivo.
Adam Green, regista dei due capitoli di "The Hatchet" (presto recensiti) sceglie un'ambientazione assolutamente originale per questo insolito thriller.
Sono già stati fatti esperimenti di ambientazione claustrofobica per film del genere, Donkey Punch ad esempio, interamente girato a bordo di una piccola imbarcazione, può essere citato a paragone così come il più recente Buried.
Il regista però ha saputo impiegare sapientemente le poche risorse offerte dalla situazione senza incorrere mai nel classico stratagemma del flashback per mostrare più di quanto si possa vedere.
Per intenderci Froze è DAVVERO interamente girato a bordo di una seggiovia, quel che si vede non è altro che tre persone a bordo di un seggiolino che litigano e patiscono il freddo e la fame.
E allora è giusto domandarsi cosa renda interessante questo esperimento visto che alla fine il risultato appare apprezzabile sotto molteplici punti di vista.
Innanzitutto la trama, seppur striminzita lascia comunque lo spazio allo sviluppo di molti rapporti interpersonali tra i tre malcapitati sottolineando in particolar modo la situazione di "terzo incomodo" vissuta da Joe, in vacanza con i fidanzatini Kevin e Parker.
Si rimane poi piacevolmente impressionati dalla capacità del regista di creare situazioni complementari a quella principale mostrando oltre agli effetti del congelamento tante altre problematiche che possono verificarsi in alta montagna.
Da ultimo poi il finale SPOILER che regala un soffertissimo happy ending che comunque ci si aspetta sin dall'inizio ma che arriva sapientemente bilanciato, passando attraverso numerosi ed ottimi patemi FINE SPOILER.
Frozen però non è solo questo, numerosi sono anche i difetti della pellicola in particolare dovuti al cast, ancora molto acerbo e legato a ruoli di telefilm o blockbuster vari, e incapace di trasmettere a fondo l'effettiva sofferenza che si vivrebbe nella realtà.
In secondo luogo le situazioni narrate per certi versi sono ridicole, e i personaggi nell'affrontarle arrivano a compiere alcune delle gesta più idiote mai viste sullo schermo.
Da ultimo il difetto maggiore è dato dalla ristrettezza dell'ambientazione che dopo mezz'ora risulta monotona nonostante i tentativi degli sceneggiatori di aggiungere sofferenza su sofferenza.
E' però chiaro che chi va a vedere un film simile lo fa soprattutto domandandosi "cosa succederebbe se nella realtà..." quindi è anche corretta l'idea di mostrare una svariata gamma di situazioni, per lo più idiote, in cui alla fine molti di noi incapperebbero per uscice da questo inghippo.
Con queste premesse Frozen è un thriller godibilissimo, che in una scena mi ha davvero fatto venire i brividi, ma non per il freddo.

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