sabato 19 febbraio 2011

Hatchet

"Old school american horror", così recita la locandina di Hatchet dopo aver specificato che non si tratta di un remake, di un sequel o di un riadattamento di un horror giapponese.
Adam Green preme particolarmente nel voler sottolineare l'autenticità del suo prodotto specificando il riferimento ai vecchi film horror anni '80, i cosiddetti slasher i cui icapostipiti sono Halloween, Friday the 13th e altri.
Di cosa è fatta l'american school of horror?
Vedendo questa pellicola sembrerebbe che gli slasher si siano retti soprattutto su poppe e budella visto che Hatchet risulta essere questo: un'accozzaglia trash di sbudellamenti e capezzoli (questi ultimiirati fuori nelle situaizoni più impensabili) che lascia lo spettatore attonito dinanzi un finale che non arriva proprio!!!
Sinceramente credo di aver fatto un grosso errore con Hatchet, ho letto troppe recensioni, mi sono documentato a fondo e alla fine questa pellicola mi ha davvero fatto pena.
Non sono riuscito a trovare divertente il lato horror, non mi sono inorridicto dinanzi le truculente uccisioni man mano portate avanti dal killer Victor Crowley, e non ho nemmeno strizzato l'occhio davanti ai numerosi ammiccamenti sessuali inseriti dal regista.
Onestamente pensavo che la "Old American School" fosse fatta anche di geniali intuizioni come Freddy Kruger, Leatherface e Michael Myers oltre che dei soliti cloni o innumerevoli sequel che venivano trasmessi su Italia7 (quando ancora era nota come Telepadova) in seconda serata.
Hatchet è una delusione, per quel che mi riguarda un B-Movie ad alto budget, con delle ottime scenografie e degli effetti speciali attuali, ma troppo inflazionati (le secchiate di sangue che inondano le foglie degli alberi adf ogni uccisione sono ridicole!!!).
Parlando brevemente del comparto tecnico posso solo dire che il film è ottimamente realizzato, regia e scenografie funzionano. La palude dove si svolge l'azione è palesemente finta, ma penso che sia una scelta di stile di Green e non la reputo un difetto. Il cast probabilmente sarebbe stato anche lodevole (c'è perfino un cameo di Robert Englund) se la sceneggiatura non avesse cucito addosso a ciascun personaggio un ruolo demenziale millimentricamente delineato.
Intendiamoci, se questo è davvero frutto di pianificazione credo che sia stato speso molto lavoro, ma alla fine il risultato è comunque scontato e noioso.
Parlando infine del villain posso solo dire che vanta uno dei più bei nomi mai dati ad un cattivo, e anche le sue modalità di uccisione sono violentissime ma non troppo originali.
Ormai il cinema ci ha fatto vedere ogni particolare anatomico possibile ed immaginabile tramite i vari capitoli di SAW & soci quindi è inutile pensare di far rabbrividire lo spettatore mostrando amputazioni e budella gommose.
Forse è colpa mia, lo ammetto. Probabilmente non sono riuscito a calarmi nello spirito del film, ma finalmente capisco perchè quando da adolescente adoravo gli slasher i miei amici più grandi li definivano ormai superati.
Mi ci è voluto Adam Green per capirlo...

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