martedì 25 ottobre 2011

Don't be afraid of the dark - Non aver paura del buio

E' passato più di un mese dalla mia ultima recensione e complice di questo buio esistenziale è non solo lo stressa da lavoro ma anche la forte moria di belle pellicole che mi ha portato ben poche volte al cinema e soprattutto non mi ha nemmeno spinto a recensire ciò che ho visto ultimamente.

Non mi resta che parlare di una delle varie pellicole che ho avuto occasione di vedere quest'estate all'estero, Don't be afraid of the dark dell'esordiente Troy Nixey su sceneggiatura forgiata da nientepopodimenoche Matthew Robbins e Guillermo Del Toro.

L'eleganza visiva di Del Toro si nota sin dalla prima inquadratura che ci mostra una stupenda casa pesantemente arredata e cupissima (complice anche la bravura del direttore della fotografia Oliver Stapleton) popolata da misteriose creature sussurranti.

A contrapporsi a questa oscurità troviamo poi la stanza che la protagonista del film, la piccola Sally, occupa al'interno della magione, dove spicca un enorme letto di legno la cui testata bianco avorio è lavorata in modo da somigliare ad un intreccio di rami in parte rilassante e in parte costrittivo.

Sulla trama purtroppo non c'è una particolare originalità: Sally (Bailee Madison), bambina di circa 8 anni già sofferente di depressione infantile, viene letteralmente spedita dalla madre presso il padre Alex (Guy Pearce), che sta ristrutturando una vecchia dimora fuori città. A complicare oltremodo la depressione di Sally c'è Kim (Kathie Holmes) la nova fiamma del padre con cui la bambina non riesce a legare. Girando per l'enorme casa la piccola scopre una stanza un tempo murata da cui si accede ad una cantina nascosta. Sally scoprirà che rinchiuse nella fornace della cantina si annidiano strane creature fantastiche. Dopo un'iniziale approccio gentile questi esseri fatati riveleranno la propria natura maligna finendo col perseguitare la piccola e la sua famiglia.

Siamo nel più classico plot di film horror con presenze misteriose che infestano un vecchio immobile, una bambina depressa che non ha un bel rapporto con i genitori e gli adulti scettici e troppo impegnati col lavoro per dar retta alle lamentele della piccola.

E' proprio questa la vera pecca del film, la poca originalità con cui si è voluto dare spessore al contesto incredibile creato dagli scenografi, e non si può fare a meno di constatare con grande amarezza tutto ciò.

Si perchè visivamente parlando Don't be afraid of the dark è davvero notevole, l'oscurità è utilizzata in maniera sapiente dal regista, e le creature che vi si celano all'interno hanno un che di inquetante e misterioso che ricorda molto da vicino i fantocci immaginari di Tim Burton.

E' poi molto interessante vedere la pericolosità di questi esseri, quando si manifestano nella loro vera natura malvagia.

A sorreggere ancorpiù la bellezza visiva già evidenziata vi è un comparto audio stupendo dove le musiche di Marco Beltrami riescono sempre a creare inquietudine e a fondersi con gli stupendi sussurri delle creature fantastiche che perseguitano Sally.

Purtroppo le splendide atmosfere create anche dalla buona recitazione di Kathy Holmes e della piccola Bailee Madison vengono intrappolate in un soggetto troppo semplice e quasi scontato in cui alle volte ci si domanda se l'intento del regista fosse quello di creare una sorta di remake de "I Rubacchiotti" in salsa horror.

Nel complesso però si può dare una chanche alla pellicola visto che comunque ha il coraggio di discostarsi notevolmente dagli horror contemporanei scegliendo di non presentare vorticosi squartamenti conditi da ettolitri di sangue ma optando per la strada del mistero, dell'iquietudine e dell'oscurità, senza però rinunciare ad un comparto di effetti speciali di tutto rispetto, e riuscendo comunque a creare un buon senso d'inquietudine nello spettatore.

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