
Non mi resta che parlare di una delle varie pellicole che ho avuto occasione di vedere quest'estate all'estero, Don't be afraid of the dark dell'esordiente Troy Nixey su sceneggiatura forgiata da nientepopodimenoche Matthew Robbins e Guillermo Del Toro.
L'eleganza visiva di Del Toro si nota sin dalla prima inquadratura che ci mostra una stupenda casa pesantemente arredata e cupissima (complice anche la bravura del direttore della fotografia Oliver Stapleton) popolata da misteriose creature sussurranti.

Sulla trama purtroppo non c'è una particolare originalità: Sally (Bailee Madison), bambina di circa 8 anni già sofferente di depressione infantile, viene letteralmente spedita dalla madre presso il padre Alex (Guy Pearce), che sta ristrutturando una vecchia dimora fuori città. A complicare oltremodo la depressione di Sally c'è Kim (Kathie Holmes) la nova fiamma del padre con cui la bambina non riesce a legare. Girando per l'enorme casa la piccola scopre una stanza un tempo murata da cui si accede ad una cantina nascosta. Sally scoprirà che rinchiuse nella fornace della cantina si annidiano strane creature fantastiche. Dopo un'iniziale approccio gentile questi esseri fatati riveleranno la propria natura maligna finendo col perseguitare la piccola e la sua famiglia.

E' proprio questa la vera pecca del film, la poca originalità con cui si è voluto dare spessore al contesto incredibile creato dagli scenografi, e non si può fare a meno di constatare con grande amarezza tutto ciò.

E' poi molto interessante vedere la pericolosità di questi esseri, quando si manifestano nella loro vera natura malvagia.
A sorreggere ancorpiù la bellezza visiva già evidenziata vi è un comparto audio stupendo dove le musiche di Marco Beltrami riescono sempre a creare inquietudine e a fondersi con gli stupendi sussurri delle creature fantastiche che perseguitano Sally.

Nel complesso però si può dare una chanche alla pellicola visto che comunque ha il coraggio di discostarsi notevolmente dagli horror contemporanei scegliendo di non presentare vorticosi squartamenti conditi da ettolitri di sangue ma optando per la strada del mistero, dell'iquietudine e dell'oscurità, senza però rinunciare ad un comparto di effetti speciali di tutto rispetto, e riuscendo comunque a creare un buon senso d'inquietudine nello spettatore.

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